Coloro che vogliono sentirsi FORTI, innescare una pratica collettiva e individuale EROICA, essere una LEGGENDA VIVENTE, non dipendere né attaccarsi ad alcuno, coloro che vogliono tracciare la LORO PROPRIA rotta e realizzare la stessa ILLUMINAZIONE del Buddha sono benvenuti.
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Questo video è stato pensato e realizzato da Emiliano Leon, un Indipendente che insegna meditazione a Tenerife.
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il Maestro presso il tempio Shoinji ad Hara – pref. Shizuoka Giappone – il tempio del Maestro Hakuin Ekaku ove questi insegnò lo zen naikan
Leo, Maestro Reiyo Ekai, è un occidentale – italiano – che ha praticato intensivamente ciò di cui, in genere, si parla soltanto e si favoleggia. Ha praticato con maestri eccezionali che gli hanno aperto le porte della comprensione di stati, metodi e tecniche raramente esposti in Occidente. Dall’eta di diciassette anni non ha mai smesso di praticare, realizzare e studiare questi prezioni insegnamenti.
Chi ha capito di cosa si tratta sa che quelli del Maestro Reiyo Ekai non sono “insegnamenti-a-parole” ma sviluppi di stati di coscienza che, tuttavia, non rendono Leo un marziano ma quell’uomo sensato e non-disposto-a-diluire-la-minestra che conosciamo. Non ha atteggiamenti spiritualisti e non risponde alle domande del mercato, permettendo solo a chi ha coraggio, fierezza e umanità di rimanere a praticare.
Chi può partecipare? Chi è maggiorenne, chi ha mente ferma e sana, chi cerca un metodo e un contesto di coltivazione della propria umanità, ma soprattutto di rinvenimento del proprio mistero, quindi di realizzazione del Sè. Invece, chi è materialista e chi è “seguace” non può partecipare. Non viene mai richiesta una spesa non affrontabile, siamo contro la visione “più chiedi e più ti credono” in quanto Leo – lo diciamo per esperienza – non ha alcun bisogno di “essere creduto”. Chi partecipa è tenuto ad osservare i 4 voti: bit.ly/4voti
Si partecipa ai nostri incontri solo a invito; puoi chiamare solo altre persone motivate come te. Noi rifiutiamo la logica del distaziamento, infatti intendiamo rafforzarci l’un l’altro per avere il POTERE di agire sempre meglio in ogni nostra sfida. Ogni luogo dove ci incontriamo è avulso da STATO ITALIA quindi tutelato dal diritto internazionale, perciò ogni luogo dove ci incontriamo figura similmente a una Ambasciata essendo “extraterritoriale”.
La Proposta di Leo per chi si vuole impegnare nella realizzazione dell’illuminazione è multiforme (è viva!) e può prendere la forma pratica di occasioni, di lezioni individuali o di ritiri-sesshin. In questo ciclo di insegnamenti Leo si mette a disposizione di chi ricerca l’illuminazione. Per quanto riguarda chi, invece, è ancora nella fase del “capirsi di più”, di “approfondire il discorso spirituale” o per chiunque cerchi una “crescita personale” inseguendo una maggiore efficienza nella vita lavorativa e di relazione (= prestazioni), a tutti questi amici riserva qualche intervento, pubblicazione cartacea o online, oltre che l’impegno di propri allievi già capaci ovvero che abbiano realizzato l’illuminazione.
per richieste: s.d.indipendenti@leoanfolsi

Società degli Indipendenti
Abbiamo chiamato “Società degli Indipendenti” il sangha-allargato, cioè la comunità di persone che ci contattano per meditare, condividere, per imparare o per essere guariti. Noi siamo impegnati in molteplici forme di ECONOMIA CONDIVISA.
NOTA IMPORTANTE PER COMPRENDERE LO SPIRITO DELLA PRATICA NELLA SOCIETA’ degli INDIPENDENTI: in questo momento storico, forme tradizionali molto potenti vengono tradotte, svuotate ed equivocate. A causa di ciò Leo ha svolto un lavoro quarantennale di studio, PRATICA, ritiro eremitico e preparazione per risolvere numerosi problemi di condivisione, gradualità o meno, propedeutica e metodo (upaya). Per esempio, oramai da secoli lo Zen giapponese è l’ombra di se stesso, anche se valenti maestri hanno fatto di tutto per mantenerlo vivo e ravvivarlo; per questo Leo, accanto allo zen come è tramandato oggi, richiama l’attenzione sulle pratriche energetiche e sulla chiamata delle forze come era ritualizzata “allora” e come va oggi attualizzata.
“Senza una minima coesione sociale, senza un progetto in comune, vorremmo meditare, illuminarci e andare dappertutto ad aiutare gli altri. E’ evidente che ci mancano le BASI per intrecciare una vita sociale alla quale siamo stati diseducati per decenni”.
Oltre a ciò, oggi abbiamo forze sovranazionali che vogliono colpire ogni religione, ogni spiritualità ed ogni sensibilità verso il sacro per descrivere l’uomo come uno spaventapasseri senza potere di scelta e mosso dal vento dei propri “istinti primordiali” (un animale/umano/mezzamacchina/mezzabestia freudianamente e darwinianamente progettato). Che il tema venga trattato in modo più o meno mellifluo, patinato o facilitato, questo, non ha incantato Leo, né incanta chi è attento e non è interessato alle copie diluite o edulcorate di antichi splendori.
Chi non è interessato alle cartoline spirituali non si beve il naturalismo materialista american/paganizzante, satanizzante, il buddhismo coercitivo o quello naìve e nemmeno si fa catturare dalla più svenevole newage che confonde il “tantra” con la terapia di coppia e il sufismo con le danze esotiche, per non dire dello “sciamanismo” che ormai è sulla bocca di ogni impasticcato. C’è da dire però che è più che lecito e sensato tradurre, per oggi, la forza che la tradizione portava in modo utile e comprensibile allora. Di converso devo dire che i “tradizionalisti” che ci è capitato di incontrare siano in genere dei gran chiacchieroni politicizzati che ancora smaniano per le passate dittature. Questo detto, chi vuole può capire la qualità di quanto proproniamo e il nostro TENTATIVO di condividerne il senso vero.

Perchè Leo insegna certe cose?
DUMO o TUMMO o gTUMMO è una pratica di yoga tibetano (in realtà parte anche dello ZEN-NAIKAN del maestro Hakuin) che è erroneamente famosa come “fuoco interiore” ma che nacque nella Valle del Gange (dove in realtà fa caldissimo) e che fu trasmessa secondo il noto lignaggio Tilopa-Naropa-Marpa-Milarepa-Gompopa-Karmapa. Il maestro zen giapponese Hakuin Ekaku (1686 -1769) integrò la stessa pratica nell’addestramento dei suoi monaci zen rinzai, chiamandola “Pratica dell’Elisir So”
Perché posso trasmettere questo metodo: 1) sono discendente di Hakuin Ekaku ed ho ricevuto istruzioni sul metodo dell’Elisir So, oltre che essere maestro della stessa linea 2) ho ricevuto dal maestro Tenzin Ghyatso (XIV Dalai Lama) il commentario di Tzong Khapa e le specifiche del metodo a Mc Leod Ganji nel 1990 con la rischiesta di realizzarlo e insegnarlo a mia volta 3) ho realizzato il metodo fino a ricevere le cure odontoiatriche più invasive senza alcun antidolorofico o sedativo, avendo così anche estrazioni e interventi col bisturi elettrico ad alta tensione (proprio sul punto governatore nervoso 1). Dico questo non per incensare ME, ma per rendere note, a TE, le TUE più nascoste possibilità. >>> QUI <<< se vai in fondo alla pagina linkata in giallo, trovi le annotazioni della mia dentista.

QUI SI PRATICA PER REALIZZARE L’ILLUMINAZIONE E LA GIOIA INNATA
Nella Società degli Indipendenti puoi esplorare
Una realtà viva di GUARIGIONE – Un archivio enorme di SOLUZIONI PRATICHE
Uno sviluppo inaspettato di POTERE – Una scoperta continua di LIBERTÀ
Uno scroscio di risveglio alla REALTÀ – L’illuminazione di chi VIVE

Leo Anfolsi – condivide la propria esperienza con praticanti dediti alla meditazione e alla gnosi durante incontri di pratica meditativa; questa pagina è curata da suoi allievi anziani (Hoshang) . E’ ministro di culto in quanto maestro di zen della scuola rinzai oltre che essere stato allievo di maestri della tradizione orientale e occidentale. Il suo motto potrebbe essere “lo Spirito deve funzionare in ogni circostanza”. Dati i tempi e le necessità stringenti che viviamo, Leo insegna anche metodi di guarigione e incoraggia tutti a rendersi responsabili del proprio benessere, quindi a curare se stessi e i propri cari. E’ noto anche come naturopata, consulente, scrittore e conferenziere, avendo pubblicato con Franco Battiato/L’Ottava Edizioni, con Shangshung, Olis, Mondadori Electa e Fontana Editore.
“Preciso un fatto: non sono “contro” nessuno, tutti mi troveranno sempre disposto al dialogo e alla comprensione, ma so di non potere condividere niente con chi ha fatto determinate scelte in modo convinto, scelte che comportano una visione materialista del mondo e della nostra presenza in esso; chi è convinto di dovere prevenire malanni (che non ha) e di dover tenere sotto controllo ogni malattia pensabile – e in scacco la morte – al posto di lasciare risplendere in libertà la propria salute rinnovandola e riscoprendola, implica di essere certo di una propria debolezza innata, pretende di fare di questa sua debolezza-in-divenire-ma-oramai-strutturale la matrice di ogni sua scelta razional/sentimentale, culturale, sessuale, credendo in più di essere oltre ogni fideismo ma essendone del tutto sommerso in forma inconscia quanto pervasiva. Alle povere persone che hanno chinato il capo seguendo un diktat epocale pervasivo quanto oscuro, a coloro che “credono nella scienza” io non riesco a dare nulla ed un rapporto basato sul compatimento lo trovo umiliante per entrambi. Non è compito della meditazione di incoraggiare le persone nelle loro manie e paure ma, anzi, di estirparle”.
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